Porto Santo Stefano e Cala Piccola

Questo itinerario condurrà dal paese di Porto Santo Stefano, in particolare dalla zona del Rione Valle fino a Cala Piccola, offrendo la visita della costa occidentale del promontorio, si parte appunto dal Piazzale Valle e si raggiunge il monumento celebrativo per i caduti della Prima Guerra Mondiale, continuando il nostro percorso, dopo aver oltrepassato la Chiesa dell’Immacolata Concezione, e Poggio dei Muracci, antica sede di una villa romana dei Domizi-Enobardi del I secolo a.C, della quale oggi ci restano solamente alcuni ruderi, si arriva alla Via dell’Appetito, nome dovuto all’antica presenza di una fonte alla quale si dissetò Filippo V di Spagna; a questo punto ci si trova di fronte alla Fortezza Spagnola, risalente alla seconda metà del 1600, alla struttura si accede tramite un ponte levatoio ed anticamente vi sorgevano ben sei cisterne, un cortile, una terrazza che scendeva sul mare e numerose postazioni per i cannoni, l’edificio fortificato ha subito alcune importanti ristrutturazioni in epoca recente, grazie alle quali si è riusciti a riportare alla luce importanti oggetti ed armi utilizzate per la difesa, oggi la Fortezza è sede delle mostre permanenti: “Memorie Sommerse” e “Maestri d’Ascia”.

A questo punto si prosegue lungo la Via Panoramica, e si potrà osservare la Torre di Lividonia, torre di avvistamento edificata nel 1500, con un magazzino per le polveri, una cisterna e ben tre piano abitativi, l’itinerario continua poi verso Cala Cacciarella, che si potrà raggiungere seguendo un sentiero che si articola attraverso la macchia mediterranea di elicriso, limonio toscano e barba di Giove, la spiaggia si costituisce come una delle più affascinanti del territorio, tra scogli e sabbia e le sue acque vedono la presenza di pesci quali scorfani, ricciole, saraghi, polpi, murene, ma anche di alcune specie di pesci e del corallo nero, poco più in alto si potrà invece osservare la Torre della Cacciarella, del XVI secolo; a breve distanza dalla cala si trova poi la famosa Grotta del Turco, così chiamata perché fu il riparo per una barca di pescatori, sfuggiti come per miracolo agli attacchi di una nave di saraceni che li voleva depredare, da quel momento in ricordo di questo avvenimento e del coraggio dei pescatori viene riproposto l’avvenimento in una regata, che oggi viene identificata da alcuni con il Palio Marinaro.

Sicuramente interessante per gli amanti delle immersioni sarà sapere che su di uno scoglio sommerso a 15 metri di profondità in mare, si trova la Statua del Cristo Redentore, immersa tra i meravigliosi scenari del fondale marino; l’itinerario sulla costa ad ovest dell’Argentario continua poi   proseguendo sulla strada panoramica, fino a giungere a Cala Grande, una delle spiagge più estese e dalla quale si potrà osservare l’incantevole panorama offerto dall’isola del Giglio, qui si trova inoltre la Torre di Cala Grande, costruzione del XVI secolo, ristrutturata in epoca moderna, un tempo si presentava con un basamento a scarpa e disponeva di una cisterna per la raccolta delle acque, a questo punto si potrà raggiungere la Spiaggia del Cauto, con sassi e scogli e le acque sono popolate da specie ittiche quali scorfani, cernie, murene, polpi, orate e saraghi, numerose sono poi le varietà di spugne, a questo punto l’itinerario prosegue fino alle Colonne, scogli che cadono a strapiombo verso il mare, da qui si potranno osservare il Giglio, le scogliere della Riccitella e l’isolotto conosciuto con il nome di Argentarola.

L’Argentarola è un’isola di piccole dimensioni con scarsa vegetazione, un tempo il suo territorio era interessato dalla presenza della foca monaca, che avevano fondato una propria colonia nella Cala del Bove, oggi la foca non vive più sull’isolotto, ma tra gli animali che è possibile avvistare ricordiamo la lucertola e  numerose specie di pesci, quali dentici, polpi, ricciole e occhiate e di crostacei , le rocce dell’isola si costituiscono come calcaree e numerose sono le grotte marine, ricche di stalattiti e stalagmiti, elementi che hanno fornito interessanti informazioni agli studiosi sui cambiamenti climatici che hanno interessato il territorio  nel corso dei secoli; proprio di fronte all’isolotto dell’Argentarola, sorge invece Cala Moresca, con i resti dell’omonima torre, antica costruzione di difesa ed avvistamento degli attacchi nemici provenienti dal mare, le acque sono ricche di specie ittiche e si ha la presenza del corallo rosso.

Si prosegue lungo la strada panoramica e si raggiunge prima la Cala del Gesso, con il panorama dell’Argentarola e del Giglio e poi alla Cala del Bove, una spiaggia di scogli con la visuale della Torre Moresca, questa ultima cala si costituisce come un paradiso per gli amanti delle immersioni, si avrà infatti la possibilità di ammirare, nelle acque murene, polpi, aragoste, anemoni, corallo nero e rosso e gorgonie; a questo punto si prosegue lungo Via dei Pionieri e si raggiunge la Torre di Cala Piccola, di forma circolare, realizzata su diversi piani e con una cisterna per la raccolta delle acque, proseguendo si scende poi verso Cala Piccola o Cala dei Piatti, così chiamata per i ritrovamenti di numerosi resti di ceramiche provenienti da una nave romana che subì un naufragio in mare, poco lontano dalla cala si potrà osservare lo Scoglio del Corallo, i fondali sono infatti ricchi di corallo rosso, oggi profondamente diminuito a causa della raccolta incontrollata che avvenne nel corso degli ani ’60, i fondali sono comunque di grande fascino, tra rocce, tunnel, naturali e grotte che fungono da rifugio per alcune specie di pesci.

Hotel Argentario
Hotel Argentario
Agriturismo Argentario